A cura di
Gian Italo Bischi e Giovanni Darconza
Nel 2021 ricorreva il centenario della nascita di Leonardo Sciascia e Friedrich Dürrenmatt. Nati a tre giorni di distanza, rispettivamente in Sicilia e Svizzera, ma entrambi in pae-sini isolati (“nell’angolo più povero dell’Italia più povera” il primo, “in un buco nella valle dell’Emmental” il secondo), i due scrittori, che non ebbero mai occasione di incontrarsi di persona, presentano affinità che vanno ben oltre queste coincidenze anagrafiche e geografiche, come dimostrano i saggi presenti in questo volume. Le loro opere sono accomunate da analogie profonde e sorprendenti, sia per i temi trattati – un forte senso di giustizia e libertà, la ricerca frustrata della verità e l’analisi critica dell’arroganza del potere-, sia per le modalità letterarie – come il ricorso al romanzo po-liziesco, di cui smontano gli schemi classici, trasformando radicalmente la figura tradizionale dell’investigatore-, sia per lo stile di scrittura, pervaso da un’ironia sottile che getta una luce rivelatrice sulle storture del mondo e caratterizzato dal continuo riferimento al ruolo decisivo del caso nelle vicende narrate. Sciascia e Dürrenmatt indagano a fondo gli stessi disagi, contraddizioni e preoccupazioni, esprimendoli sulla pagina con una visione al tempo stesso passionale e distaccata.